Schienenkampfwagen
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La richiesta di creazione di un carro armato che potesse marciare su rotaia nacque nel novembre 1942. Il compito di questa macchina era di supportare le unità che combattevano i partigiani nei territori occupati dell'URSS.

La società Sauer (Vienna) studiò e costruì nel 1943 un prototipo di PzKpfw III Ausf. N denominato "SK 1" che significa "Schienenkampfwagen 1" (Carro Armato da Rotaia). La macchina venne presentata alle autorità militari riunite intorno a Hitler nel campo di Arys nell’ottobre 1943 contemporaneamente ad altre attrezzature ferroviarie.

Progettato come un veicolo di sicurezza ferroviaria (Bahnsicherungsfahrzeug) e non come mezzo di trasporto ferroviario, questo carro armato era dotato di un dispositivo di ruote estensibili/retraibili in una cavità nella parte inferiore dello scafo. Tramite un sistema idraulico azionato dal motore veniva attivato in pochi secondi il dispositivo che permetteva la marcia su rotaia, senza che l'equipaggio dovesse scendere ed esporsi al fuoco nemico. L'unica modifica rispetto al carro originale è la nuova disposizione dei rulli del treno di rotolamento.

La propulsione su rotaia era fornita dal motore del carro che trasmetteva il moto alle ruote attraverso organi di trasmissione interni allo scafo del carro. La frenata idraulica si applicava alle quattro ruote ed era controllata da una leva situata vicino al sedile del pilota. Per mezzo della frizione era possibile utilizzare anche il freno motore. I test dimostrarono che il consumo di carburante nella configurazione "ferrovia" su una determinata distanza rappresenta un quarto del consumo per la stessa distanza percorsa su una strada piana. La velocità massima raggiunta su rotaia variava da 80 a 90 km/h contro i 40 km/h per la versione stradale, d'altra parte la conversione si traduceva in una riduzione della capacità di carico in munizioni e soprattutto una leggera riduzione dell'altezza da terra.

Si prevedeva inoltre di essere in grado di interporre il carro armato in un treno al pari di un vagone o, al contrario, di usarlo come una locomotiva corazzata, un ruolo in cui ha la capacità di trainare quattro vagoni carichi. A tal fine l'SK 1 era dotato, nella parte anteriore e posteriore, di respingenti retrattili e ganci ferroviari che potevano essere azionati dall'interno del carro.

L'inventore concludeva che "come veicolo esplorativo, il carro operante su rotaia attraversa facilmente ampi spazi, rapidamente, con un consumo minimo di carburante e, ciò che è particolarmente interessante, senza usare il suo treno di cingoli; è in grado di non fermarsi nel caso di interruzioni dei binari, così frequenti nei territori controllati dai partigiani, e può procedere sul terreno; per tutti questi motivi, il carro armato su rotaia si presenta quindi ... come una macchina offensiva di eccezionale mobilità tattica”.

Nonostante le buone caratteristiche e le grandi potenzialità di utilizzo, in particolare sulle linee ferroviarie nel territorio dell’Unione Sovietica controllato dai tedeschi ed infestato da bande partigiane, il progetto non ebbe seguito anche perché in quel periodo la produzione di mezzi corazzati venne dirottata su veicoli più potenti in grado di reggere il confronto con i T-34 e gli Sherman, confronto che il PzKpfw III non erà più in grado di reggere.