Operazione Fortitude
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L’Operazione Fortitude raccolse tutte le operazioni di intelligence messe in atto dagli Alleati prima dello sbarco in Normandia per confondere le idee agli alti comandi tedeschi sul luogo prescelto dagli Alleati per lo sbarco nel continente europeo previsto nel 1944.

L’operazione si divideva tra Fortitude North, che portava a far presagire uno sbarco sulle coste della Norvegia e Fortitude South, che portava ad individuare la zona dello sbarco lungo il Passo di Calais.

Fortitude South mirava in primo luogo a convincere i tedeschi che vi era un'altra potente forza in Gran Bretagna, oltre al (vero) 21st Army Group di Montgomery: il First United States Army Group FUSAG, di stanza nel sud-est dell'Inghilterra, di fronte al Passo di Calais.

FUSAG era, ovviamente, un esercito fantasma creato e sostenuto dall’operazione Quicksilver. Aveva le sue insegne, un numero uno romano nero su sfondo blu all'interno di un pentagono rosso e bianco, e avrebbe dovuto comprendere la 9a e la 14a armata statunitense e la 4a armata britannica; cosa più importante era il comando, affidato al generale americano George S. Patton Jr, presieduto nel quartier generale a Wentworth, vicino ad Ascot, ritenuto dai tedeschi un valido comandante di reparti corazzati, dopo l’esperienza delle Tunisia, con propensione all’offensiva.

Dal 24 aprile 1944 in poi, le divisioni del FUSAG furono animate da fittizio traffico radio per ingannare il servizio di intercettazione tedesco. Gli inganni radiofonici simularono autentiche esercitazioni delle truppe in cui tutto il traffico vocale radio, compresi i termini tecnici accurati, vennero fatti leggere ai militari alleati nel Kent sulla base di copioni sapientemente predisposti.

Si cercò di non farlo sembrare troppo raffinato, perché nella vita reale le persone spesso non ascoltavano e chiedevano ripetizioni. Per il traffico telegrafico vennero richiesti operatori radiofonici americani che avevano già partecipato alle campagne del Nord Africa e della Sicilia, il cui "polso" o modo di trasmettere fosse riconoscibile dagli ascoltatori tedeschi.

A fianco di questa attività vi era anche un lavoro di depistaggio reale: la costruzione di decine di mezzi da sbarco fittizi - noti come "big bob" - a Great Yarmouth, Lowestoft e sui fiumi dell'Anglia orientale Deben e Orwell, con tubi e tela per impalcature e fusti di petrolio come galleggianti saldati insieme; la creazione di finti aeroporti con modelli di aeroplani di cartapesta; la creazione di finti parchi macchine con simulacri gonfiabili di carri armati.

Tutto questo ovviamente non passò ignorato alle ricognizioni aeree della Luftwaffe.

Anche Dover e Folkestone vennero investite da questa grande attività volta a sostenere l’inganno: vennero simulate in queste località importanti movimenti di truppe.

L'architetto Basil Spence curò la costruzione di un finto terminal petrolifero con oleodotti, serbatoi di stoccaggio e pontili. Fu solennemente ispezionato dal re Giorgio VI e dal generale Montgomery e debitamente pubblicizzato dalla stampa, perché dall'inizio di marzo 1944 le visite reali erano state coordinate con i pianificatori dell'inganno.

Tutta questa attività doveva però essere verificata dagli alti comandi tedeschi e questo compito venne affidato all'Abwehr per il tramite degli agenti segreti operanti sul territorio della Gran Bretagna.

I tre più importanti erano un polacco, Roman Garby-Czerniawski, nome in codice BRUTUS; un tedesco, Wulf Dietrich Schmidt, nome in codice TATE e la spia spagnola, Juan Pujol García, nome in codice GARBO per gli inglesi e ARABEL per i tedeschi; tutti svolgevano il doppiogioco, fingendo di operare per l’Abwehr ma attingendo le informazioni dal servizio segreto inglese MI5.

Questi agenti, ed in particolare Pujol, crearono una rete immaginaria di contatti e di informatori che passavano continuamente notizie a Berlino tendenti a rafforzare l’esistenza e il compito del FUSAG. Ad esempio l'Agente QUATTRO di Pujol, un cameriere della NAAFI, la Navy, Army and Air Force Institutes, una società creata dal governo britannico per gestire stabilimenti ricreativi necessari alle forze armate britanniche, con sede nel Kent, fornì molte “false” informazioni sul deposito di armi e sulla ferrovia sotterranea nelle immaginarie "grotte di Chislehurst" da una guardia di stanza lì, e molti dettagli sul FUSAG (compresi i pettegolezzi sui litigi tra i comandanti statunitensi e britannici) da un sottufficiale americano con sede a Londra.

Fu concesso il permesso di far dare ad ARABEL la notizia dello sbarco in Normandia, per dargli ancora maggiore credibilità presso l'Abwehr. Quindi, poco prima del D-Day, l'immaginario agente FOUR di Pujol apparentemente evase da un campo dell'esercito di alta sicurezza a Hiltingbury insieme a due disertori americani e portò ad ARABEL la notizia che la 3a divisione di fanteria canadese, essendo stata fornita di pacchi razioni di 24 ore e sacchetti di vomito, aveva lasciato il campo. Questa informazione fu trasmessa otto minuti dopo che quegli stessi canadesi sbarcarono sulla spiaggia di JUNO, poco prima delle 8 del mattino del 6 giugno 1944.

Dopo che fu avvenuto lo sbarco in Normandia, per preservare la credibilità degli agenti doppiogiochisti, nonostante le informazioni totalmente false che avevano convinto i tedeschi a credere la Normandia un diversivo, essi comunicarono ai comandi tedeschi che il FUSAG fosse stato sciolto e assegnato alle forze in Normandia perché il "diversivo" in Normandia aveva avuto un tale successo che lo sbarco di Calais era diventato inutile.

Tutte queste informazioni, contraddittorie e confusionarie, ottennero però il loro risultato: le forze tedesche di stanza nel Passo di Calais – ed in particolare quelle corazzate, che avrebbero potuto avere un ruolo determinante nei primi giorni della battaglia - non vennero spostate, in quanto ancora a Berlino si pensava che la Normandia non fosse altro che un diversivo.

Che l’inganno funzionò venne anche confermato dalla cattura di una mappa dell'intelligence tedesca dell'Oberkommando der Wehrmacht, caduta nelle mani alleate in Italia, di quello che i tedeschi credevano fosse l'Ordine di Battaglia britannico il 15 maggio 1944 e che riportava la loro convinzione che la maggior parte delle forze alleate fosse di stanza nell'est del Regno Unito. Le unità (che erano quelle immaginarie create dallo stratagemma alleato) mostrate sulla mappa, erano state ricostruite con cura negli ultimi quindici mesi attraverso le intercettazioni radio e le informazioni fornite dalle spie in Inghilterra, di cui, peraltro, mai si diffidò della lealtà.

A tutta questa attività volta a sostenere l’inganno, l’intelligence alleato aveva affiancato un’operazione volta a colpire il morale delle forze tedesche oltremanica: la stazione radio di Sefton Delmer Soldatensender Calais.

Delmer lavorava a stretto contatto con i servizi segreti e con la BBC e aveva tra i collaboratori uomini e donne della resistenza europea, polacchi, danesi, norvegesi, francesi e olandesi.

L’emittente Soldatensender Calais svolse la sua parte nell'operazione Overlord, aiutando ad indebolire il morale delle truppe tedesche che difendevano il Vallo Atlantico, trasmettendo notizie che fortemente colpivano il morale delle truppe tedesche, in particolare quelle che affermavano che dare buona prova in combattimento significava un successivo trasferimento al fronte orientale.

Le trasmissioni radiofoniche dai toni allegri ma profondamente deprimenti di Delmer intaccavano la fiducia dei soldati tedeschi, dicendo che i successi russi erano dovuti alla fornitura di "miracolose armi" americane (immaginarie) come i nuovi "proiettili al fosforo", che potrebbero distruggere il cemento armato e perforare qualsiasi corazzatura.

Nel maggio 1944, il mese prima del D-Day, Delmer lanciò un quotidiano per le truppe tedesche chiamato Nachrichten für die Truppen o "Notizie per le truppe".

Era un'impresa congiunta anglo-americana seguita da un team di redattori e giornalisti che pubblicarono 345 edizioni del quotidiano, utilizzando materiale radiofonico riscritto. Due milioni di copie al giorno venivano lanciate dai bombardieri americani in Francia, Belgio e Germania, con articoli che portavano in evidenza le difficoltà tedesche a combattere una guerra aerea senza carburante, o che descrivevano in dettaglio l'interferenza politica "impossibile" con le decisioni dei comandanti dell'esercito.

Delmer disse in seguito che questa era l'impresa in tempo di guerra di cui era più orgoglioso.

Il Gruppo B dell'esercito tedesco in Francia comprendeva due forze: la 7a armata in Normandia e la 15a armata a est nel Passo di Calais. Quando il corpo di spedizione alleato sbarcò in Normandia, dovette fare i conti con la 7a armata tedesca. «Tieni fuori dai miei capelli la 15a armata per i primi due giorni. Questo è tutto ciò che chiedo", aveva detto Eisenhower agli ingannatori mesi prima.

Nella conclusione del suo rapporto da Comandante Supremo ai capi di Stato Maggiore combinati sulle operazioni in Europa della forza di spedizione alleata, Dwight Eisenhower ha scritto che il nemico “è stato completamente fuorviato dalle nostre operazioni di diversione, trattenendo fino a troppo tardi le forze nel Passo di Calais che, se fossero state precipitate attraverso la Senna quando siamo sbarcati per la prima volta, avrebbero potuto benissimo ribaltare la bilancia contro di noi”.

Nella sua storia, Winston Churchill ha scritto: “Le nostre misure di inganno sia prima che dopo il D Day avevano lo scopo di creare questo pensiero confuso. Il loro successo è stato ammirevole e ha avuto risultati di vasta portata nella battaglia.”

E Bernard Montgomery ha scritto "Queste misure di inganno sono continuate, come previsto, dopo il D-Day e gli eventi dovevano dimostrare che ... hanno svolto un ruolo vitale nei nostri successi in Normandia".