La Linea Mareth
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La Linea Mareth era un sistema di fortificazioni costruito dall'Esercito Francese nel sud della Tunisia alla fine degli anni '30. La linea aveva lo scopo di proteggere la Tunisia da un'invasione italiana proveniente dalla Libia.

 

La linea era strategicamente posta in un punto in cui convergevano le piste per la Tunisia da sud, con il Mar Mediterraneo a est e le montagne e un mare di sabbia a ovest.

 

La linea correva lungo il lato nord del Uadi Zigzaou per circa 50 km a sud-ovest dal Golfo di Gabès a Cheguimi e il Djebel Matmata sull'altopiano di Dahar tra il Grande Mare di Sabbia Orientale e le colline di Matmata.

Il Passo Tebaga, tra la linea di Mareth e il Grande Mare di Sabbia Orientale, una potenziale rotta attraverso la quale un invasore avrebbe potuto aggirare la linea, non fu rilevato che nel 1938.

 

 

Dopo l'armistizio francese del 22 giugno 1940, la linea Mareth fu smilitarizzata sotto la supervisione di una commissione italo-tedesca.

Al momento dell’occupazione della Tunisia da parte delle forze dell'Asse dopo l'Operazione Torch nel 1942, la linea fu riattata per essere utilizzata e fu estesa dagli ingegneri dell'Asse costruendo più difese tra la linea e lo Uadi Zeuss a 5,6 km a sud.

 

La linea era costituita, nella linea principale e in quella di riserva, da casematte in calcestruzzo circondate da filo spinato e costruite per la difesa a 360°, gli ostacoli erano quindi raddoppiati sui fronti e sui lati.

Le casematte della linea principale includevano postazioni per mitragliatrici e per cannoni anticarro; purtroppo al momento dell’utilizzo da parte delle truppe italo-tedesche si osservò che le dimensioni delle posizioni per i cannoni anticarro erano troppo piccole per ospitare i cannoni anticarro che gli italo-tedeschi avevano in dotazione nel 1943.

Nella linea di riserva erano previste postazioni di artiglieria posizionate per fornire fuoco di copertura alle posizioni della linea principale.

 

 

Alcune delle casematte laterali per le mitragliatrici che coprivano i varchi, erano collegate tra loro con gallerie.

Un fossato anticarro venne costruito lungo la parte anteriore della linea e furono utilizzati gli argini dell’Uadi Zigzaou che furono rinforzati e resi più ripidi.

 

Il settore orientale disponeva di dodici casematte nella linea principale e undici nella linea di riserva.

Il settore occidentale aveva undici casematte nella linea principale e sette nella linea di riserva.

 

Furono anche realizzate una posizione di fanteria nelle colline di Matmata a Ksar-el-Hallouf, un caposaldo a Bir Soltane con due posizioni da 75 mm, prelevati da carri armati Char 2C. La posizione di Ksar-el-Hallouf era protetta da un fossato anticarro che continuava oltre la linea principale e terminava sui contrafforti dei rilievi.

 

 

A Ben Gardane fu costruita una posizione avanzata composta da un ridotto quadrato all'interno di un fosso anticarro con casematte sui fianchi e ricoveri di fanteria in cemento. Piccoli bunker triangolari agli angoli erano circondati da ostacoli anticarro (cavalli di frisia realizzati con rotaie ferroviarie) che circondavano la posizione.

Dopo lo scoppio della guerra, una linea di avanposti fu costruita su un'altura ad Aram, 10 km a sud della linea principale.

 

La linea Mareth era inizialmente equipaggiata con cannoni navali obsoleti da 75 mm e con cannoni da 37 mm e da 25 mm per la difesa anticarro oltre a innumerevoli armi leggere di fanteria. Al momento dell'insediamento da parte delle truppe italo-tedesche tali armamenti erano già stati posti in disuso.