Treni armati Regio Esercito
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Littorina blindata
AB40 ferroviaria

 

Galleria fotografica sulla littorina blindata Ansaldo

 

Durante la seconda guerra mondiale, furono impiegate dal Regio Esercito nei Balcani, autoblindo AB40 e AB41 adattate a circolare su rotaia, per il pattugliamento delle strade ferrate in zone infestate da bande partigiane e per attività di ricognizione e scorta.

Al 15 maggio 1942 costituivano una Compagnia autonoma autoblindo ferroviarie ed avevano personale del Genio Ferrovieri (ufficiali e sottufficiali) e dell'arma di cavalleria (piloti, mitraglieri, meccanici). L'organico del reparto consisteva in un comando compagnia, con due blindo, ed in due plotoni ciascuno con quattro macchine, per un totale di dieci blindo. L'attività in Slovenia e Dalmazia ebbe inizio dal 5 agosto 1942.

Autoblinda ferroviaria AB40 in una stazione jugoslava

Armate come le similari autoblindo da strada, avevano in più una mitragliatrice Breda Mod. 38 da 8 mm in postazione contraerea ed erano dotate di un proiettore fisso posto sul lato sinistro della torretta (per le AB40) o su quello destro (per le AB41). I pneumatici erano ovviamente sostituiti con ruote da treno, ma potevano con estrema facilità essere rimontati per permettere al mezzo di operare su strada. Fanali di direzione rossi e verdi e respingenti anteriori e posteriori, presenti peraltro solo su alcuni esemplari, ne caratterizzavano l'impiego, ed unitamente ad appositi scacciapietre le rendevano idonee ad operare sulle linee ferroviarie.

Inoltre, sempre per operare in Jugoslavia, vennero allestiti alcuni treni armati e leggermente blindati che erano trainati da locomotive pure blindate.

Questi treni erano costituiti in genere da comuni carri merci a due assi con le pareti rinforzate. I primi convogli di questo tipo erano costituiti da un carro dotato di due mitragliatrici Breda Mod. 37 da 8 mm, su affusto, servite ciascuna da 3 uomini, e da un altro carro con un cannone anticarro da 47/32 sparante attraverso il portellone del vagone.

Treno con vagoni armati da cannone da 47/32 e mitragliatrici Breda 37

Successivamente vennero allestiti altri convogli, di maggiore consistenza, costituiti da cinque o sei vagoni blindati, i soliti carri merci scoperti, a due assi, nei quali era stato ricavato un compartimento centrale, a cielo coperto, munito di cinque feritoie per lato per fucili mitragliatori e moschetti, e di due compartimenti laterali, più piccoli a cielo aperto, ciascuno con una mitragliatrice FIAT Mod.35 da 8 mm scudata ed un mortaio Brixia da 45 mm.

Altri vagoni simili, questa volta totalmente coperti, vennero realizzati in un secondo tempo e formarono convogli dotati anche di pezzi anticarro da 47/32.

Altri vagoni ancora, assegnati alla milizia ferroviaria, erano costituiti da comuni carri merci, scelti fra i più robusti fra quelli appartenenti al materiale rotabile delle ferrovie italiane, e armati con due mitragliatrici di vecchio modello S.I.A. da 6,5 mm collocate su un affusto speciale e sparanti da due ampi portelli. Un vagone del genere era di norma aggregato a ciascun convoglio nelle zone meno pericolose.

Unici veri treni blindati prodotti come tali da una grande azienda specializzata e messi in linea dal Regio Esercito in Jugoslavia nell'autunno 1942 furono le cinque littorine blindate tipo ALn‑56, corazzate ad armate dalla FIAT-Ansaldo.

Queste littorine erano in grado di raggiungere una velocità massima di 70‑80 km/h.

Ogni littorina era suddivisa in tre compartimenti corazzati: uno centrale, con una mitragliera Breda Mod. 35 da 20/65 per la difesa contraerea su affusto a candeliere e sparante da una postazione circolare ricavata nel tetto o due mortai da 81 mm Mod. 35 o due lanciafiamme, e con quattro o sei postazioni laterali per mitragliatrici Breda Mod. 38 cal. 8 mm piazzate pari per fiancata in postazione singola con snodo a bulbo (scomparto che rappresentava la vera e propria camera di combattimento e che conteneva anche i sedili pieghevoli per i mitraglieri), e due laterali, dove trovavano posto il sedile di guida del manovratore ed il sostegno di ciascuna torretta di carro M 13/40, dotate di pezzo anticarro da 47/32.

Littorina blindata Libli Ansaldo

Tutte erano dotate di stazione radio Marelli RF 2 CA e di proiettori mobili sul tetto e l'equipaggio variava da 12 a 15 uomini

Svolsero un intenso lavoro di sorveglianza antisabotaggio della linea ferroviaria e di scorta ai convogli contro gli attacchi delle formazioni partigiane, integrando il lavoro delle autoblindo ferroviarie e facendo capo al Comando della 2a Armata Italiana a Sussak.