Schwimmpanzer
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In previsione di operazioni in terreni attraversati da corsi d'acqua più o meno larghi e poi, della progettata invasione dell'Inghilterra (Operazione Seelowe), gli Alti Comandi tedeschi compresero subito l'importanza di poter disporre, nei primi momenti di costituzione della testa di ponte sulla riva opposta del corso d'acqua o sulla spiaggia, di mezzi corazzati che forniscano supporto alle fanterie e che possano controbattere efficacemente i mezzi similari del nemico.

Prima ancora dei progetti su Panzer III e IV che portarono alla creazione dei Tauchpanzer, i tecnici tedeschi progettarono accorgimenti tecnici sui PzKpfw. 38 (t) e sui PzKpfw. II per permettere ai carri di affrontare efficacemente l'attraversamento di specchi d'acqua.

Per i PzKpfw. 38 (t) venne ideato un kit di flottazione AP-1 progettato dalla società Kassböhrer, l'apparato è, come lo sarà per lo Schwimmpanzer II, un sistema galleggiante, tenuto in posizione da ganci, che circonda l'intero carro. Il cassone di galleggiamento assume la forma di una barca classica. Tutte le aperture sono sigillate in modo da impedire all'acqua di entrare nella cassa. L'alimentazione dell'aria per l'equipaggio e per il motore, così come i gas di scarico vengono effettuati tramite una tubo che sormonta il compartimento posteriore.

Vale la pena notare che gli ingegneri proveranno diversi profili di galleggianti al fine di determinare il più efficace. Il prototipo esegue i primi test sul fiume Moldava vicino a Praga nel giugno 1941. Il 17 novembre 1941 è stato inviato al centro di test tedesco di Kummersdorf. Nel 1942, il lago di Ribnitzu Saaler Bodden vede una strana imbarcazione eseguire i test conclusivi. Al momento del lancio del programma, è previsto un ordine di 100 AP-1, ma data l'evoluzione del conflitto, sfavorevole all'utilizzo degli Schwimmpanzer, l'ordine venne annullato.

Analoga fu la soluzione adottata per i PzKpfw. II che consisteva nell'innestare un cassone di galleggiamento che contornava su tutti i lati il carro armato, con una parte frontale profilata come una prua per fendere l'acqua. Il mezzo disponeva di ganci per ancorarlo saldamente al cassone di galleggiamento. La propulsione sull'acqua veniva assicurata per mezzo di un'elica collegata da un albero di trasmissione ai cingoli ed isolata da una guaina impermeabile. Sull'acqua, la velocità massima raggiunta è di 10 km/h. Per una migliore galleggiabilità, il cassone galleggiante è diviso in tre scomparti separati con pareti in celluloide. Una volta sulla terra e senza più bisogno del dispositivo di galleggiamento, una manovra meccanica dei ganci sul retro carro agganciati al cassone, permettevano un suo sollevamento della parte anteriore in modo che il carro armato si potesse sfilare ed operare sulla terraferma senza l'ingombrante cassone.

Altra soluzione provata fu quella di fissare sul fianco del carro ad e appositi sostegni saldati sulla corazza due cassoni di galleggiamento che veniva sganciati una volta a terra.

Equipaggiato con questo kit, prodotto da Alkett (Altmarkische Kettenwerk GmbH), l'insieme venne chiamato Panzer II mit Schwimmkorper. Teoricamente, è adatto per l'alto mare con una capacità di sopportare i venti della forza 3 a 4. Durante l'estate del 1940, da 50 a 52 esemplari dello Schwimmpanzer II sono realizzati per le varianti Ausf. A, B e C, anche se vulnerabili durante la navigazione, questa conversione permette l'uso delle armi del carro mentre lo stesso è ancora in acqua.

 

Schwimmpanzer PzKpfw. 38 (t)

 

Schwimmpanzer PzKpfw. II Ausf. A